Calendimaggio di Assisi

by mirko

Il Calendimaggio di Assisi affonda le sue origini nel secolo XIV, quando la città era scossa dalle lotte  fra le famiglie Nepis e Fiumi, una rappresentante la parte ghibellina e l’altra guelfa.

Queste lotte, anche cruente, hanno dato spunto ad alcuni cittadini assisani, fra cui Arnaldo Fortini, di rievocare in maniera folkloristica gli avvenimenti del passato.

La città venne divisa in Nobilissima Parte de Sopra, rappresentante della famiglia Nepis, e Magnifica Parte de Sotto, rappresentante della famiglia Fiumi.

Queste due Parti dal 1954 danno vita alla festa del Calendimaggio.

Questa si svolge il primo mercoledì, giovedi, venerdì e sabato dopo il primo maggio; ma già dai primi giorni di aprile il medioevo comincia ad aleggiare fra i vicoli della città, dove il lavorio dei partaioli e il rullare dei tamburi annuciano che la festa è alla porte.

La festa ha inizio nel pomeriggio di mercoledì. Prima di scendere in Piazza per dare inizio alla sfida, le due parti partecipano alla Benedizione dei Vessilli, che per la Parte de Sopra si tiene nella Cattedrale di San Rufino mentre per la Parte de Sotto nella Basilica di San Francesco.

Questa intensa cerimonia religiosa è molto sentita dai partaioli, che la vivono con emozioni di tensione e commozione, ed è l’atto che dà inizio alla sfida.

Terminate le due Benedizioni, le Parti si recano in piazza per dare vita a due cortei storici “istituzionali” che presentano in tutta la loro magnificenza le Parti, ed ha il diritto di fare per prima il suo ingresso sulla piazza la Parte che ha perso l’anno precedente.

Terminati i Cortei avviene la Consegna delle Chiavi della città, le quali vengono consegnate dal Sindaco di Assisi al Maestro de Campo, la più alta autorità nei giorni del Calendimaggio.

Il primo atto di scontro fra le due parti è la lettura dei bandi di Sfida, occasione per colpire verbalmente l’avversaria con le armi dell’ironia e del sarcasmo.

Quando scende la sera di mercoledì, si compie il primo atto di magia del Calendimaggio: le scene, come vengono chiamate dagli assisani, o rievocazione di vita medioevali. Nei vicoli della Parte che l’anno precedente ha vinto Madonna Primavera, si lasciano i nostri giorni per essere trasportati nell’età di mezzo.

Il giorno seguente, i cortei accompagnano in piazza dieci ragazze, cinque per parte, che concorrono all’elezione di Madonna Primavera. In seguito si tengono i giochi che decreteranno il diritto di elezione di Madonna Primavera per la parte che se ne aggiudica due su tre. I giochi sono: il tiro alla fune, la corse delle tregge (antiche slitte usate per il trasporto di materiali) e il tiro con la balestra. Quest’ultima è anche la gara che elegge Madonna Primavera in base alla parte che si è aggiudicata la vittoria dei giochi e che è abbinata al balestriere della parte vincente che ha effettuto il miglior tiro nella gara del tiro della balestra; colei diventa la regina della festa.

Nella sera di giovedì si tengono le rievocazioni di vita medioevale nei vicoli della parte che l’anno precedente ha perso Madonna Primavera.

Il venerdì sera le parti mettono in scena in piazza al calare della notte i Cortei della Sera, rappresentazioni caratterizzate dal fuoco, che con la sua luce dona a tutta la piazza un’atmosfera magica.

Quindi si arriva al sabato, giorno conclusivo della festa. Nel pomeriggio si tengono i Cortei del Giorno, che sono molto più di sfilate in costume storico, ma vere e propri racconti di storie e vicende, spesso fantastiche, ma pur sempre attinte a modelli narrativi medievali in un alternarsi di effetti scenografici, coreografici e azioni teatrali.

Finché si arriva alla sera in cui i due Cori delle parti danno vita alla sfida canora. Vengono eseguiti tre brani, 2 a scelta libera e uno in comune chiamato brano di sfida: in un silenzio sacrale, la piazza ascolta queste meravigliose esecuzioni canore.

Terminata la sfida, i tre giurati si ritirano all’interno del Palazzo del Comune per stilare il verdetto. Il palio viene assegnato alla parte che ottiene due preferenze su tre. I campi su cui si sfidano e sui quali hanno competenza i giurati sono: regia, storia e musica.

Dopo una lunga attesa, a notte fonda il Maestro de Campo con una fatidica formula assegna il palio.

“Popolo de Ascesi noi Maestro de Campo, avvalendoci dei pieni poteri conferitici, udito lo parere dell’eletto collegio dei giudici ai quali abbiamo demandato lo compito di indicarci quale delle due parti abbia raggiunto maggior lode nella cavalleresca contesa per lo saluto alla nascente Primavera, mentre esprimiamo alle Parti la nostra incondizionata riconoscenza per l’alta prova morale e civica espressa in questa contesa, degna delle più nobili tradizioni della nostra città, assegnamo lo Palio de Calendimaggio alla parte de …..”

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