La Fuga del Bove a Montefalco affonda le sue radici nel periodo di massimo splendore cittadino, tra XV e il XVI secolo, l’attuale formato della festa è in vigore dal 1972. La manifestazione è inserita nel programma dell’Agosto Montefalchese.
La tradizione della Fuga del Bove, che ogni anno si rinnova nella cittadina umbra il 13 agosto, rievoca la tradizione passata in cui il giorno di Natale un bove veniva condotto per le strade della città tirato da cento braccia, lungo questo cruento percorso veniva incitato con dei panni e pupazzi di pezza per far si che la bestia scatenasse contro gli uomini tutta la sua forza. Alla fine, la bestia stremata, veniva uccisa. Successivamente veniva macellato e le sue carni allietavano le tavole di ogni cittadino montefalchese il giorno di Natale.
Ai giorni d’oggi questa antica gara, cruenta, viene rievocata incruentemente dando vita alla Fuga del Bove. I diversi quartieri di Montefalco si sfidano facendo correre fra le vie cittadine, fra due ali di folla, il bove per dare lustro e gloria al quartiere di appartenenza.
All’interno della festa vi è la rappresentazione artistica; che viene messa in scena dai quattro quartieri la sera del 13 agosto, dove vengono messe in campo le abilità artistiche e sceniche. Ogni anno il tema di questo spettacolo viene scelto ed è unico per tutti è quattro i quartieri.
Ambitissimo da ogni quartiere e dai suoi tamburini e sbandieratori è il premio del “Falco d’Oro”.
In un’atmosfera solenne si svolge la gara della balestra, nei ricchissimi costumi storici si sfidano nel silenzio della folla i balestrieri dei quartieri, l’apice dell’antagonismo si raggiunge con la gara della staffetta in cui i quartieranti danno tutti loro stessi per far trionfare il loro quartiere. Il corteo storico rappresenta uno dei momenti più belli della festa per le vie di Montefalco si snoda il corteo con i suoi quattrocento figuranti vestiti con i bellissimi costumi dell’epoca.