Bevagna è situata nel margine occidentale della pianura, è un centro d’impronta medievale con una cinta muraria, ricca di torri e bastioni ed interrotta da porte medievali e da varchi più recenti che permettono l’ingresso al centro storico. Nella città è ancora viva la tradizione artigiana con le botteghe che si aprono sulle caratteristiche viuzze, i monumenti e, soprattutto, la splendida piazza che concentra in sé i principali edifici religiosi e civili. L’abitato dell’antica Mevania romana coincide, quasi per intero, con la città medievale e moderna come testimonia la disposizione a reticolo delle vie che si affacciano su Corso Amendola, e l’andamento semicircolare che assume la zona dove un tempo sorgeva il teatro. L’asse centrale dell’abitato è costituito da Corso Matteotti e dove si incrocia con l’asse formato dall’allineamento delle vie Crescimbeni e S. Margherita, si è nel fulcro della città antica che non coincide con il fulcro della città medievale, situato nella bella piazza Silvestri. Questa è organizzata intorno a tre chiese, tra le quali si incastra Palazzo Consoli (1270) che ospita dal 1886 il teatro Francesco Torti. Due delle chiese presenti si inseriscono nel XII sec. San Silvestro conserva ancora i caratteri originali del 1195 ed è costruita dal maestro Binello, mentre San Michele Arcangelo ha un disegno di facciata più ricco, un portale con bassorilievi e mosaici. La terza chiesa collocata ad angolo tra la piazza e corso Matteotti si impianta nel 1291. Risalendo il corso Matteotti, si incontra il Municipio (Palazzo Lepri), ristrutturato nel Settecento, ospita una piccola collezione di materiali lapidei provenienti da scavi nel territorio. Vi ha sede la Pinacoteca civica con dipinti tra il XV e il XVIII secolo. Interessanti le chiese barocche del monastero di S. Margherita e di S. Filippo. Sul punto più alto della città, sorge la chiesa di S. Francesco dove accanto all’altare è collocata la pietra su cui poggiò San Francesco per predicare agli uccelli a Pian D’Arca e sempre in questa parte della città sono concentrati i più importanti monumenti romani, come i resti di un tempio e un edificio termale con un mosaico raffigurante il mondo marino, entrambi del II sec. d. C.
Da qualsiasi punto della Valle Umbra lo sguardo si levi in alto, scorge all’orizzonte il colle di Montefalco “ringhiera dell’Umbria” che promette visite eccezionali. La città è centro minore, in quanto la sua storia si lega a quella delle città vicine: in età romana dipende da Bevagna, poi dalla Spoleto ducale e nel ‘400 da Foligno. Nonostante non sia riuscita ad instaurare un potere territoriale, raggiunge un’identità forte come centro influente di cultura artistica dovuta non solo alla curia ducale spoletina ma anche dagli ordini religiosi, soprattutto i francescani che commissionavano opere e promuovevano movimenti artistici. Appena si entra nella città si è indotti a salire, e da qualsiasi direzione, si arriva alla Piazza del Comune che ha una forma rotonda, disegnata da edifici civili e religiosi, fra cui il Palazzo Comunale del 1270 con un aspetto poco unitario, dovuto ad elementi sovrapposti: la loggia è trecentesca, il timpano dell’800. La chiesa di S. Maria de Platea è l’edificio più antico, documentato dal XII sec. Oltre alla chiesa di S. Filippo, completano la piazza le facciate dei palazzetti quattro-cinquenteschi.