by mirko

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Cosa vedere a Spoleto

Spoleto è un susseguirsi d’immagini che avremmo voglia di portarci via tanto sono belle e ricche di significato: c’è quella del maestoso Ponte delle Torri, dieci magnifiche arcate che uniscono i boschi del Monteluco alla città coronata dalla mole della sua Fortezza a rappresentare un rapporto intimo tra l’opera umana e l’incanto della natura; poi c’è la scenografia perfetta della piazza del Duomo con la scalinata che scende e la vista che si apre improvvisa sulla facciata romanica  della chiesa più importante della città con gli eleganti palazzi tutt’intorno.

Non è un caso che, colpito dalla perfetta armonia e bellezza di architetture, vicoli, terrazze panoramiche e nobili piazze, Giancarlo Menotti abbia scelto questa città come “Capitale della Cultura” dove mettere in scena il Festival dei Due Mondi: un’occasione, ancora oggi ghiottissima, nonostante il trascorrere degli anni, per assistere a spettacoli di opera lirica, teatro, danza, complice l’incanto della città.
A giustificare la concezione monumentale che anima Spoleto c’è la sua storia che ne fa un centro strategico e punto di riferimento territoriale attraverso i secoli, dall’epoca romana e in relazione alla costruzione della Via Flaminia, a quella Longobarda quando fu eletta a città ducale e poi per il tutto il periodo dal medioevo all’unità d’Italia come città papale. La sua posizione tra le due direttrici della Valle Umbra e della Valnerina le permette di dominare alcuni dei panorami più suggestivi: le dolci ondulazioni che portano a Montefalco con le sue ricche campagne e al tempo stesso la natura più selvaggia dei boschi, scuri di lecci del “Monte Sacro” , il Monteluco.

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